Vini Bianchi e Rosati

Dai bianchi più freschi e leggeri a quelli più strutturati e corposi.

E ancora i rosati, i vini del momento: grazie alla ricerca e alla voglia di sperimentare dei produttori nostri partner, anche per questo settore la nostra offerta si è arricchita di prodotti sempre più interessanti e degni di nota. 

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I migliori vini bianchi in vendita online solo su Ferrowine

I vini bianchi si caratterizzano per la loro delicata freschezza ed il loro tipico colore giallo, ambrato, dorato o paglierino che varia di intensità a seconda delle caratteristiche del vitigno, dal metodo di affinamento e dalla zona di coltivazione della vite.
Al palato si presentano con aromi di fiori, frutti ed erbe aromatiche, come menta, lavanda e finocchio, alle volte questi sapori sono in grado di tramutare nel tempo ed offrire sfumature di mandorle, vaniglia, fieno stagionato, o addirittura, possono acquisire dei toni speziati. Sapori tanto delicati quanto persistenti.
Queste sono le singolari peculiarità che rendono unica ciascuna bottiglia; vini capaci di raccontare la storia delle terre di provenienza.
L’Italia è rinomata e riconosciuta in tutto il mondo come terra di produzione di eccellenti vini bianchi; ogni regione produce diverse varietà di vino che caratterizzano l’estrema eterogeneità della viticoltura e dell'enologia della penisola.
Si passa da vini bianchi aromatici, come quelli prodotti in Friuli Venezia Giulia a quelli di altura prodotti in Trentino, a vini di maggiore struttura, come quelli piemontesi. Degna di nota è la regione Sicilia, che anche se terra molto calda, produce vini bianchi freschi e deliziosi.
Con i loro profumi intensi ed avvolgenti, le strutture perfettamente in equilibrio con le morbidezze, frutto delle diverse tipologie di affinamento, i vini bianchi sono una vera esplosione di sapori e di fragranze.
A pranzo, per un aperitivo o anche da degustare dopo cena, ogni vino bianco di qualità gode di caratteristiche uniche, da assaporare nella loro purezza o da esaltare in compagnia di piatti preparati ad hoc. Il vino bianco è sicuramente protagonista della bella stagione, ma con le sue differenti caratteristiche e varietà accompagna e seduce ogni occasione.
Pur non potendo vantare gli stessi effetti benefici sull’organismo umano che invece possiede il vino rosso, un buon bicchiere di bianco è da sempre stato il fedele compagno e fonte di ispirazione di molti celebri personaggi tra cui scrittori, poeti e pittori.
In termini generali, ciò che aiuta a determinare le caratteristiche di un buon vino bianco sono: il grado di acidità, la gradazione alcolica, la persistenza e la struttura del vino stesso.
Il vino bianco si suddivide in due categorie: fermo e frizzante.
Il vino bianco fermo è quello più comune e diffuso, è il risultato della fermentazione totale del mosto; generalmente è acidulo ed il suo spettro aromatico varia a seconda del vitigno di provenienza.
Un celebre vino fermo è il Gavi piemontese, leggero e fresco, è un vino che ha tra i suoi punti di forza la capacità di migliorare con il trascorrere degli anni. Ancora, nella classica versione bianco fermo, uno dei vini più premiati d’Italia è il Verdicchio.
I vini frizzanti devono la loro effervescenza alla presenza di anidride carbonica che si crea durante la fase di fermentazione e risale in superficie dando vita alle classiche bollicine che risultano estremamente invitanti.
La Malvasia a bacca bianca è un’uva che ben si presta alla creazione di vino frizzante.


Come vengono prodotti i vini bianchi

Un processo semplice ma complesso: produrre vino è relativamente semplice, produrre un buon vino è abbastanza difficile, produrre vini buoni e di qualità è molto difficile.
I vini bianchi sono prodotti da varietà di uve sia a bacca chiara che scura, ma vinificati in bianco: ciò significa che durante la macerazione non avviene il contatto tra mosto e vinacce, in quanto la buccia conferirebbe al vino il suo colore, è quindi molto importante che in questa prima fase di lavorazione dell’uva la pressatura e la separazione del mosto dalle bucce avvenga il più rapidamente possibile.
Le principali fasi della vinificazione in bianco:
- pigiatura degli acini, avviene a basse temperature, tra i 2°e i 4°, per inibire l’azione dei lieviti. Questa operazione favorisce la solubilità in acqua delle sostanze aromatiche che passano dalle bucce al mosto;
- sgrondatura, per eliminare le vinacce e le parti solide ancora in sospensione nel mosto;
- svinatura, per separare il vino dalle fecce;
- illimpidimento, decantazione, filtrazione e centrifugazione.
La fermentazione può avvenire in vasche di acciaio a temperatura controllata intorno ai 18°; questa è la temperatura perfetta, alla quale i lieviti sono in grado di produrre buone quantità di profumi di fiori e frutta esotica. Al termine di questa lavorazione, si otterrà quindi un vino fruttato, da bere “giovane”. Se invece si desidera un vino che possa invecchiare per parecchi anni occorre farlo fermentare in botti di legno. In questo caso il vitigno di base deve essere ricco di struttura, consistenza, aromi e personalità. Si otterranno così vini con aroma di vaniglia, burro fuso, sentori affumicati e di mandorle tostate.
Per ottenere un vino fresco e vivace, da bere giovane, si deve evitare la fermentazione malolattica, imbottigliando presto il prodotto, previa filtrazione e stabilizzazione. Al contrario, per vini più complessi, affinati o fermentati in legno, l’imbottigliamento avviene solo dopo diversi mesi passati in botte.
Si passa poi all'elevazione in barrique, che avviene nello stesso luogo in cui il mosto subisce la fermentazione. Il vino si aromatizza ed inizia ad acquisire un profumo di pane grigliato, burro e vaniglia. Questo passaggio permette di apportare al vino una quantità molto piccola e regolare di ossigeno che passa attraverso la parete in legno. L'ossigeno contribuisce a polimerizzare i composti del vino rendendolo così meno aggressivo e più equilibrato.
Si giunge poi all’assemblaggio, che consiste nel mescolare vini diversi per ottenere la cuvée finale desiderata. Si può eseguire un assemblaggio di vitigni (è il caso dei vini di Bordeaux o dei vini della Languedoc-Roussillon) o un assemblaggio di annate o di cuvée, come nel caso Champagne.
L'assemblaggio può essere puramente quantitativo, nel caso in cui si assemblino diverse cuvée per ottenere il volume desiderato, oppure può essere qualitativo.
La chiarificazione consiste nel ritirare gli elementi non solubili in sospensione nella soluzione idroalcolica. Questo passaggio avviene solo dopo che le particelle si sono depositate nel fondo del recipiente vinario. Per la chiarificazione del vino bianco si utilizzano l'acido tannico o gallotannico, la caseina, la gelatina o l'ittiocolla.
La stabilizzazione, infine, mira a conservare la solubilità degli elementi disciolti nel vino durante il periodo di conservazione in bottiglia.
Prima di essere venduto ai clienti, il vino viene filtrato, se necessario, e poi condizionato.
Il condizionamento è l'operazione destinata a trasferire il vino in un contenitore per poi essere commercializzato. Le bottiglie di vino hanno forme e spessori diversi. La forma più emblematica è quella della bottiglia di vino effervescente che, a causa della pressione esercitata dai gas presenti nel vino, viene fabbricata con un vetro più spesso.


Alcune curiosità

Il tipo di vendemmia cambia in base al vino che si vuole produrre: per produrre vini effervescenti di qualità è raccomandata la vendemmia manuale. Quest'ultima è assolutamente necessaria anche per produrre vini bianchi a partire da uve a buccia colorata.
Nei vini effervescenti l'effervescenza è dovuta alla presenza nel vino di anidride carbonica, prodotta nella fase di fermentazione, che sale in superficie sotto forma di bollicine al momento dell'apertura della bottiglia creando una delicata spuma.
La maturità dell'uva raccolta varia a seconda del tipo di vino che si vuole produrre. Per produrre alcuni tipi di vino bianco dolce, liquoroso o vin doux naturel è necessario vendemmiare l'uva in fase di surmaturazione per favorire la concentrazione degli zuccheri nella polpa. Infatti, con il progredire della maturazione, la quantità di zucchero nella polpa aumenta e la quantità di acidi diminuisce.
Per produrre un vino bianco secco invece, si vendemmia generalmente 8 giorni in anticipo rispetto alla fase della giusta maturità dell'uva.
I vini bianchi non sono solitamente destinati all’invecchiamento in bottiglia ma sono vini da consumare entro due-tre anni dalla data di vendemmia. Vi sono però numerose eccezioni: esistono infatti vitigni (solitamente caratterizzati da vigne vecchie, a bassa resa di uva e con un suolo ricco di minerali) dai quali si producono vini bianchi da invecchiamento che possono essere affinati in bottiglia per decine e decine di anni.

I migliori vini rosati in vendita online solo su Ferrowine

Il vino rosato è un prodotto piacevolmente ambiguo e dal colore molto attraente, a metà strada tra un rosso ed un bianco ma senza essere né l'uno né l'altro; il rosato è un prodotto a sé stante, con proprie caratteristiche visive ed organolettiche. Il suo nome deriva dal suo tipico colore rosa, facilmente riscontrabile in varie sfumature e tonalità: rosa ramato (o buccia di cipolla), rosa salmone, rosa cerasuolo, rosa chiaretto.
I vini rosati, freschi e godibilissimi fino all’ultimo sorso, profumano di fragoline, ciliege e di fori appena raccolti, aprono nel calice un mondo di opportunità gastronomiche e di aromi, incredibili e versatili.
Le regioni italiane che producono vini rosato DOC sono molteplici. Tra queste quella che vanta la migliore tradizione per quanto riguarda i vini rosè è la Puglia, dalle cui uve si producono alcuni rosati tra i più conosciuti. Il vino rosato viene prodotto anche in terra abruzzese, dalle uve Montepulciano, ed ha una discreta tradizione anche nella regione campana. Scendendo più a sud, ottima è la produzione dei vini rosati siciliani, prodotti principalmente da uve di Nero d'Avola e di Pinot Nero.
Molto apprezzati all'estero, soprattutto in Francia, i vini rosati, sono prodotti eccellenti, eleganti, fragranti, a volte anche strutturati, certamente emozionanti, quasi sempre estivi. Possono essere realizzati con tantissime tipologie di uve rosse differenti, attraverso le diverse tecniche di vinificazione, la più celebre è detta, appunto, in rosa.
Alcune delle più famose denominazioni: i deliziosi rosé di Provenza, come il Miraval, l'ottimo Champagne rosé Dom Pérignon e il rosé maremmano Anna's Secret.
Prestigiose etichette vengono prodotte nel Sud della Francia, dove il territorio è mitigato dalle dolci brezze marine e popolato da un gran numero di vitigni a bacca rossa che si prestano molto bene alla vinificazione “in rosa”. Accanto alla Provenza, dove vengono utilizzati vitigni autoctoni come Cinsault e Grenache, altre importanti zone di produzione sono la Languedoc e il Roussillon, tra cui spicca il piccolo comune di Tavel che dà il nome ad un’importante denominazione.
Da Nord a Sud, un viaggio in rosa lungo lo stivale: i vini rosati del Trentino Alto Adige, il Chiaretto del Lago di Garda, il Cerasuolo d'Abruzzo ed i rosati del centro Italia, passando poi a quelli del Sud, da quelli nati in Irpinia, ai famosi rosati della Puglia, primo tra tutti il Five Roses nato dalle uve di Negroamaro, a quelli di Sicilia con quello nato sull'Etna e il Nero d'Avola rosé biologico, a quelli di Sardegna con il Tre Torri e il També, entrambi ottenuti da uve di Carignano del Sulcis.
Le uve a bacca rossa regalano ai vini rosé aromi di frutta rossa, prugne, rose e viole, e una struttura più piena e consistente di quella dei vini bianchi, senza dover però rinunciare ad un gusto fresco, leggero ed avvolgente.
La storia del vino rosato è relativamente recente, a differenza dei suoi fratelli bianco e rosso, e forse per questo motivo spesso denigrato o considerato di poco valore, anche se negli ultimi anni si è fatto spazio tra le mode degli aperitivi italiani e non solo.
Per molto tempo il vino rosato è stato sinonimo di vino di bassa qualità e sostituto economico di un buon vino rosso. Oggi però il rosé ha una sua precisa collocazione sul mercato nazionale ed estero.
Alcuni buoni motivi per scegliere un vino rosé: non esiste nessun vino così versatile, in grado di accontentare sia gli amanti del vino rosso, sia gli appassionati di vini bianchi, in grado quindi di dare un doppio piacere, grazie agli stuzzicanti profumi delicati e fruttati, al colore del vino nel bicchiere che va dal rosa tenue, al pesca, dal color salmone, al chiaretto, ed ogni volta riserva una nuova sorpresa.


Mille sfumature di rosa, come vengono prodotti i vini rosati

Le uve vengono raccolte quando sono mature e sane, onde evitare cessione di sapori sgradevoli e prevenire colorazioni giallognole che potrebbero influire sul risultato finale. La lavorazione avviene velocemente e a bassa temperatura; la vinificazione è delicata e sottoposta costantemente ad un’analisi del colore. La maturazione, breve, avviene normalmente in contenitori di acciaio perché il legno rilascerebbe caratteristiche sensoriali spesso poco compatibili con le aspettative degli amanti del vino rosé, alla ricerca di profumi soavi e di freschezza.
Generalmente i vini rosati sono fermentati in contenitori inerti. Anche per l’affinamento sono abbastanza rari i casi di utilizzo di contenitori di legno, come botti e barrique.
I vini rosati sono solitamente pronti per la primavera successiva alla vendemmia e sono godibili al meglio durante la loro gioventù.
Per il basso contenuto in acidi e di polifenoli, i vini rosati, non sono solitamente adatti per l’affinamento in bottiglia, e con il tempo tendono a perdere la loro freschezza aromatica e gustativa oltre che i loro piacevoli aromi di frutta e fiori.
Il processo di vinificazione del vino rosato inizia con la classica pigiatura delle uve, rigorosamente a bacca rossa, a cui fa seguito la fermentazione.
La durata della fermentazione è ciò che determina la colorazione del vino, più o meno intensa; infatti se le uve sono molto colorate, la svinatura del vino rosé può avvenire nel giro di poche ore, interrompendo di fatto il processo con cui il mosto acquisisce colore, e limitando così la sua intensità. Per tenere sotto controllo il colore e la tannicità, per la produzione del vino rosato si utilizza esclusivamente il cosiddetto mosto fiore, evitando in questo modo che il rosato possa assomigliare troppo al tipico vino rosso.
Per ottenere un rosa tenue la macerazione deve durare pochissime ore, da 2 a 4, mentre per un cerasuolo il tempo può salire fino a 7-10 ore. Il risultato sarà un rosa chiaretto dal colore molto acceso, tanto che occhi poco esperti potrebbero scambiarlo quasi un rosso molto scarico; per questa tipologia di vino, il tempo di macerazione può arrivare anche a 24 ore, in base al vitigno e quindi al grado di polifenoli presenti nelle bucce.
Per produrre un rosé occorre subito sfatare un vecchio mito: non si possono miscelare vini bianchi a quelli rossi. Questa pratica è vietata per legge ed è consentita solo per le cuvée degli spumanti.
Nel dettaglio, i vini rosati si possono distinguere per il loro metodo di vinificazione, più precisamente in: vins gris, blush wines, vini di una notte e vini di un giorno.
I “Vins gris“ non sono “vini grigi” ma sono vini rosati dal colore molto tenue, prodotti vinificando in rosso uve con capacità colorante molto bassa. La pratica è diffusa soprattutto in Francia partendo da uve per esempio dei vitigni Cinsaut Rosé, Cinsaut Gris e Cinsaut, ma anche Gamay vendemmiate precocemente.
I “Blush wines” sono invece di provenienza americana. Di fatto sono prodotti a partire da vitigni a bacca nera come lo Zinfandel, vinificati in bianco o rosato. Dopo il successo del “White Zinfandel” sono apparsi nel mercato vini prodotti utilizzando altre varietà di uve, fra cui i più celebri sono il “White Grenache“, il “Cabernet Blanc“, il “Merlot Blanc” e il “Blanc de Pinot Noir”. Questi vini hanno un gusto abboccato e spesso sono caratterizzati da una lieve effervescenza.
I vini rosati più intensi si producono lasciando macerare le bucce nel mosto per tempi generalmente di qualche ora. La durata dipende poi dalla capacità colorante dell’uva e dell’intensità della colorazione voluta. Se la macerazione ha una durata di 6-12 ore, il vino rosato viene definito vino di una notte, se la durata arriva ad avvicinarsi alle 24 ore viene definito vino di un giorno. Al termine della macerazione il mosto viene sgrondato e fatto fermentare esattamente come nella vinificazione in bianco.

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