Navy Strength Gin

Il consolidamento del potere da parte dell’Impero Britannico nell’età moderna va ricondotto a diversi fattori, uno dei principali da tenere in considerazione è la Royal Navy, la marina militare britannica, indispensabile per garantire la difesa della nazione e al contempo necessaria per lo sviluppo e il mantenimento dell'Impero grazie alla capacità di controllo dei mari, proteggendo le proprie rotte di commercio e bloccando il traffico marittimo di eventuali rivali. In base a quanto riportato nel diario di Samuel Pepys datato 1677, la razione giornaliera del marinaio britannico era parecchio abbondante: biscotti, carne secca, burro, formaggio, cereali ed infine un gallone britannico di birra, equivalente a circa quattro litri e mezzo. Erano birre differenti da quelle odierne, probabilmente il grado alcolico era inferiore al 2%, ma tanto bastava a consentirle di rimanere salubri anche durante le lunghe traversate, a differenza dell’acqua che sovente diventava vettore di agenti patogeni. Nelle lunghe traversate questo quantitativo di birra diventava ingombrante e grazie alla costituzione di colonie con estese piantagioni di canna zucchero, come la Jamaica conquistata nel 1655, si iniziò ad imbarcare Rum, sostituendo il gallone di fermentato con una pinta di distillato, chiamata Tot, e riducendo ad un ottavo lo spazio dedicato all’alcol.

Il Rum veniva debitamente razionato dagli ufficiali che lo conservavano nella santabarbara, la polveriera della nave facendo sorgere il problema che in caso di fuoriuscita del distillato questo poteva bagnare la polvere da sparo, rendendola inutilizzabile per sparare le cannonate a eventuali navi nemiche. Prima dell’imbarco veniva quindi effettuata la Navy Proof, letteralmente la prova della Marina, che consisteva nel bagnare un pizzico di polvere da sparo con il distillato e verificarne la capacità di innesco, coniando il termine Overproof, ancor oggi utilizzato nel mondo dei Rum, quando l’innesco risultava esplosivo a causa della troppo elevata quantità di alcol e di Navy Strength quando l’accensione avveniva senza intoppi mentre il liquido che non consentiva l’accensione delle polveri non venina imbarcato, verificando così anche che il commerciante non cercasse di guadagnare più del dovuto alle spalle della Royal Navy vendendo un prodotto troppo annacquato. Con gli strumenti di misurazione moderni si è potuta verificare la quantità minima di alcol che permette l’innesco della reazione della polvere da sparo ed è circa il 57% di volume, mentre generalmente Overproof viene utilizzato oltre il 60%.

Quando poi il Dry Gin divenne il distillato preferito dell’alta società inglese dell’Era Vittoriana questo trovò posto non solo nei Gin Palace londinesi ma anche nelle navi della Marina per essere destinato al consumo degli ufficiali. Senza deroga alcuna rispetto al distillato di canna da zucchero adibito ai ranghi inferiori, anche il Gin era soggetto al requisito di combustibilità, potendo essere imbarcato solo se rispettava la Navy Strength. Successivamente le munizioni hanno sostituito la polvere da sparo ma la tradizione di imbarcare distillati con titolo alcolometrico del 57% si è conclusa solo il 31 Luglio del 1970, con la giornata ribattezzata dai marinai Black Tot Day, ultimo giorno di distribuzione di Rum come razione sulle navi. Attualmente si trovano ancora Navy Strength Gin che solitamente tendono ad essere una versione più alcolica del marchio in questione, obbligando talvolta il produttore a modificare le concentrazioni relative delle varie botaniche per mantenere tuttavia lo stesso stile.

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Navy Strength Gin

Il consolidamento del potere da parte dell’Impero Britannico nell’età moderna va ricondotto a diversi fattori, uno dei principali da tenere in considerazione è la Royal Navy, la marina militare britannica, indispensabile per garantire la difesa della nazione e al contempo necessaria per lo sviluppo e il mantenimento dell'Impero grazie alla capacità di controllo dei mari, proteggendo le proprie rotte di commercio e bloccando il traffico marittimo di eventuali rivali. In base a quanto riportato nel diario di Samuel Pepys datato 1677, la razione giornaliera del marinaio britannico era parecchio abbondante: biscotti, carne secca, burro, formaggio, cereali ed infine un gallone britannico di birra, equivalente a circa quattro litri e mezzo. Erano birre differenti da quelle odierne, probabilmente il grado alcolico era inferiore al 2%, ma tanto bastava a consentirle di rimanere salubri anche durante le lunghe traversate, a differenza dell’acqua che sovente diventava vettore di agenti patogeni. Nelle lunghe traversate questo quantitativo di birra diventava ingombrante e grazie alla costituzione di colonie con estese piantagioni di canna zucchero, come la Jamaica conquistata nel 1655, si iniziò ad imbarcare Rum, sostituendo il gallone di fermentato con una pinta di distillato, chiamata Tot, e riducendo ad un ottavo lo spazio dedicato all’alcol.

Il Rum veniva debitamente razionato dagli ufficiali che lo conservavano nella santabarbara, la polveriera della nave facendo sorgere il problema che in caso di fuoriuscita del distillato questo poteva bagnare la polvere da sparo, rendendola inutilizzabile per sparare le cannonate a eventuali navi nemiche. Prima dell’imbarco veniva quindi effettuata la Navy Proof, letteralmente la prova della Marina, che consisteva nel bagnare un pizzico di polvere da sparo con il distillato e verificarne la capacità di innesco, coniando il termine Overproof, ancor oggi utilizzato nel mondo dei Rum, quando l’innesco risultava esplosivo a causa della troppo elevata quantità di alcol e di Navy Strength quando l’accensione avveniva senza intoppi mentre il liquido che non consentiva l’accensione delle polveri non venina imbarcato, verificando così anche che il commerciante non cercasse di guadagnare più del dovuto alle spalle della Royal Navy vendendo un prodotto troppo annacquato. Con gli strumenti di misurazione moderni si è potuta verificare la quantità minima di alcol che permette l’innesco della reazione della polvere da sparo ed è circa il 57% di volume, mentre generalmente Overproof viene utilizzato oltre il 60%.

Quando poi il Dry Gin divenne il distillato preferito dell’alta società inglese dell’Era Vittoriana questo trovò posto non solo nei Gin Palace londinesi ma anche nelle navi della Marina per essere destinato al consumo degli ufficiali. Senza deroga alcuna rispetto al distillato di canna da zucchero adibito ai ranghi inferiori, anche il Gin era soggetto al requisito di combustibilità, potendo essere imbarcato solo se rispettava la Navy Strength. Successivamente le munizioni hanno sostituito la polvere da sparo ma la tradizione di imbarcare distillati con titolo alcolometrico del 57% si è conclusa solo il 31 Luglio del 1970, con la giornata ribattezzata dai marinai Black Tot Day, ultimo giorno di distribuzione di Rum come razione sulle navi. Attualmente si trovano ancora Navy Strength Gin che solitamente tendono ad essere una versione più alcolica del marchio in questione, obbligando talvolta il produttore a modificare le concentrazioni relative delle varie botaniche per mantenere tuttavia lo stesso stile.

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La Selezione di Ferrowine:

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