Festbier e Märzen
Quando si parla di Editto di Purezza ci si concentra spesso sulle materie prime che questo consentiva, dimenticandosi che imponeva anche delle limitazioni sul periodo produttivo della birra: dal giorno di San Michele, 29 Settembre, a quello di San Giorgio, 23 Aprile. Si era riscontrato che le birre prodotte nei mesi più freddi risultavano migliori e meno predisposte al deterioramento, infatti con le moderne conoscenze sappiamo che le basse temperature inibiscono il proliferare di quei funghi e batteri che causano l’alterazione del sapore del prodotto. Le Märzen, birre di Marzo, perché prodotte al termine della stagione brassicola, erano birre a bassa fermentazione più alcoliche e luppolate create per sopportare i mesi estivi ed essere utilizzate all’inizio dell’autunno, periodo in cui si rimetteva in moto il processo produttivo grazie anche alle materie prime fresche di raccolto. A Monaco, nel 1810, per festeggiare il matrimonio fra il principe Ludwig e la principessa Therese viene indetto il primo Oktoberfest, manifestazione riproposta annualmente e divenuta nel tempo la più grande fiera al mondo, dove i 6 birrifici della città portarono le loro Märzen, denominate successivamente Oktoberfestbier. Con l’avvento dei malti chiari, visti i successi commerciali di Pils ed Helles, anche queste birre hanno virato verso colori dorati e gusti più maltati, creando uno stile che a livello internazionale è chiamato Festbier, poiché il nome completo è appannaggio dei soli fornitori del festival. Le dorate Festbier e le ambrate Märzen, non solo condividono la storia, ma anche il corpo ricco ben bilanciato, l’amaro delicato e la chiusura secca, differendo soltanto per i diversi aromi maltati, figli di evoluzioni commerciali moderne.