Pale Ale
Birra ad alta fermentazione, evoluzione naturale delle Bitter Ale con l’introduzione dei malti chiari durante la seconda metà del XIX secolo, all’inizio usato dai birrifici come sinonimo, nel tempo il termine è andato a categorizzare delle birre dal colore dorato e carattere più luppolato. La versione più amara e alcolica era chiamata Pale Ale preparata per i climi delle Indie, da cui poi negli anni ’30 l’abbreviazione India Pale Ale. Successive evoluzioni del mercato inglese del dopoguerra hanno portato la Pale Ale ad adattarsi ai gusti moderni delle Lager, diminuendo l’intensità dei malti e mitigando la componente alcolica e luppolata, creando lo stile chiamato Golden Ale. Invece negli Stati Uniti, nello stesso periodo, la versione più ambrata più tradizionale ha avuto nuovo slancio grazie all’introduzione dei luppoli del nuovo mondo, creando lo stile delle America Pale Ale, dette anche APA.
Le Golden Ale sono chiare, limpide, scorrevoli, discretamente luppolate con varietà inglesi, più chiare e meno maltate delle Bitter, si differenziano dalle Pils per la tipologia di fermentazione e le note del luppolo, divergono dalle Single e dalle Blonde per grado alcolico e esteri, sono meno intense delle English IPA. Le American Pale Ale sono ambrate, limpide, hanno un corpo più ricco per sostenere una luppolatura più intensa, caratterizzata da note agrumate, resinose e fruttate. Meno intense delle American IPA sono più maltate delle Session IPA della West Coast.