Birre No-Low

Prendendo in considerazione l’Articolo 1 della legge del 16/08/1962 n. 1354 che recita: “La denominazione birra è riservata al prodotto ottenuto dalla fermentazione alcolica con ceppi di saccharomyces carlsbergensis o di saccharomyces cerevisiae…” si può parlare di birra solo se è avvenuta la produzione di alcol. La stessa legge, nell’Articolo 2, definisce poi 5 categorie di birra in base alla quantità di zuccheri di partenza e al tasso alcolico sviluppato, definendo Birra analcolica un prodotto con meno di 1,2% di alcol e Birra Light un prodotto con alcol compreso fra 1,2% e 3,5%. Il trend del no-low (alcol) è in crescita nonostante tutte le perplessità di chi lo associa a un’esperienza gustativa di minor impatto. Il mondo della birra artigianale, in primis quello statunitense, si è chiesto come creare prodotti low alcol e no alcol senza rinunciare ai profumi e al gusto tipici della birra e ha adottato soluzioni innovative come la distillazione in sottovuoto e la selezione di lieviti capaci di riassorbire l’alcol sviluppate per preservare meglio i profumi della cotta rispetto alle tecniche tradizionali quali il blocco della fermentazione, la dealcolizzazione termica e l’osmosi inversa.

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