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Il Barbaresco è un vino DOCG, ritenuto tra i vini più pregiati al mondo. L'area di produzione comprende i comuni piemontesi di Barbaresco, Treiso, Neive e una parte della frazione di San Rocco Seno d'Elvio nel comune di Alba.
È un vino dalle antiche origini, citato da Tito Livio nella "Storia Romana". A fine 1800 Domizio Cavaza, direttore della Scuola Enologica di Alba, diede inizio alla valorizzazione del Barbaresco. Conosciuto come la prima DOCG del Piemonte ad aver approvato l'utilizzo delle menzioni geografiche aggiuntive con specifico elenco nel disciplinare di produzione.
Come si produce il Barbaresco?
La produzione di Barbaresco è a base di 100% uve Nebbiolo, ed è consentita esclusivamente nei comuni facenti parte della DOCG. Un’area collinare ricca di terreni argillosi, calcarei o un misto tra i due, dai quali vengono esclusi quelli di fondovalle o pianeggianti in quanto troppo umidi o non sufficientemente soleggiati.
Il terreno di produzione e la sua natura drenante sono un aspetto essenziale per la produzione di un Barbaresco che rispecchia la struttura caratteristica asciutta e armonica, per la quale è rinomato.
Le rese per la produzione di Barbaresco devono essere al massimo di 80 quintali per ettaro. Il vino possiede un grado alcolico minimo al 12,5% che può salire a seconda dell’annata e dell’affinamento in cantina, anche se è da anni che si attesta sui 14%.
L’affinamento, raccolta, vinificazione e imbottigliamento, deve essere effettuato nella zona DOCG, con un periodo di invecchiamento minimo di 26 mesi, di cui 9 in botti di legno.
Le caratteristiche organolettiche del Barbaresco
Il Barbaresco è un vino rosso austero, pungente, dal colore rosso rubino da giovane, ma che tende al granato quando invecchia. Altra caratteristica che vi permette di riconoscere il Barbaresco è la limpidezza cristallina.
È caratterizzato da grandissima eleganza, finezza di aromi e quel fascino etereo e terroso che rende il Nebbiolo uno dei vitigni più amati al mondo. Il frutto è pungente, sa di bosco e frutta sotto spirito, lamponi, viole e menta, ti seduce proprio con la sua severità tannica.
L’estratto e la carica polifenolica sono consistenti e si traducono con una profondità aromatica. I tannini sono vigorosi e al palato assumono sapori di rabarbaro, liquirizia, china ed erbe alpine. Con gli anni sviluppa profumi terziari misteriosi e seducenti, offrendo sentori di tartufo, foglie, radici e catrame.
È un vino dall'anima duplice, severo, strutturato, ma sempre elegante, che verte su un equilibrio di contrasti, ma che quando trova la quadra regala emozioni uniche.
Barbaresco: i migliori abbinamenti
Il Barbaresco è considerato tra i migliori vini italiani da arrosto, servito in ampi calici alla temperatura di circa 18°. Ideale per accompagnare selvaggina, tagli di carne alla fiamma, ma anche ricette in umido, come bolliti, brasati e spezzatini.
Risulta perfetto per cibi stagionati, come formaggi, o piccanti. Si sposa meravigliosamente con ricette a base di tartufo bianco, funghi e ortaggi autunnali, risotti di zucca, stufati e minestre di legumi.
È naturale abbinare il Barbaresco con grandi piatti di carne piemontese come le battute al coltello di Fassona, il vitello tonnato, il fritto misto. Ma anche arrosticini, gnocchi al ragù, pollo al curry, costine con salsa barbecue, lasagne al forno, risotto al tartufo, pulled pork, empanadas di carne argentine, burritos, polenta al ragù.
Un vino perfetto per le lunghe sere d’inverno, che accompagna la degustazione di piatti genuini e unisce conversazioni intervallate da un sorso di puro piacere.