Fattoria Coroncino è stata fondata dal 1981 da Lucio Canestrari e sua moglie Fiorella: il primo impianto, che in origine si estendeva solo su mezzo ettaro, risale al 1982 mentre il primo imbottigliamento è stato fatto nel 1986. Nel 1988 l’acquisto del vigneto di Spescia, una pressa soffice e un frigorifero, permise di riempire 16.000 bottiglie, e di produrre per la prima volta Vigna Gaia, l’attuale Gaiospino, uno dei cavalli di battaglia della Cantina.
Attualmente l’azienda si sviluppa su una superficie totale di 17,5 ettari, con 9,5 ettari di vigneto iscritto all’albo del Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico. Tutto il vino prodotto, solo Verdicchio Classico Superiore, proviene da uve coltivate dalla famiglia: il termine “Classico” sta a indicare che il vigneto si trova nella zona di più antica tradizione di questa tipologia di vino, mentre con “Superiore” si fa riferimento al fatto che la vigna ha prodotto meno di 11 tonnellate di uva per ettaro.
Lucio e Fiorella sono viticoltori artigiani, solitari e indipendenti, semplici, per modo di dire, produttori di Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico e amano descriversi così:
“Il produttore di vino è colui il quale, edotto sulle tecniche e gli obbiettivi, sa cosa e come fare per avere la massima qualità delle uve e dei vini e come replicarle senza esitazioni nelle quantità e con le caratteristiche richieste dal mercato.
Purtroppo noi non lo siamo perché non diciamo alle viti cosa e come fare, non stabiliamo la loro dieta, le potiamo in funzione delle loro individuali caratteristiche e capacità. Cerchiamo di far giungere a maturazione le uve senza avvelenare noi e le viti. Raccogliamo quindi non ciò che abbiamo prodotto ma ciò che troviamo. In cantina pigiamo le uve e con quello riempiamo i serbatoi che in maniera autonoma ed indipendente svolgeranno le fermentazioni con i lieviti che si saranno sviluppati.
Al momento di imbottigliare metteremo insieme i vini che vanno d’accordo, non saranno necessariamente tutti. Dobbiamo sentire che suonano insieme, significa che non imbottigliamo quello che abbiamo prodotto ma quello che troviamo. Il finale è che non siamo produttori di vini ma……TROVATORI DiVINI ovvero cantori d’emozioni.”