Negli anni 50 Ferruccio Gigante faceva il mugnaio, ma la sua passione era la terra e il suo sogno la viticoltura. Così nel 1957 acquistò la casa e il vigneto nelle colline della Rocca Bernarda.
Qualche animale, piccoli appezzamenti di terreno e un vigneto costituiscono la nuova attività di famiglia. Il sogno inizia a prendere forma e negli anni ’80 escono le prime bottiglie dei vini Gigante. Fino ad allora, infatti, il vino veniva venduto ad un’osteria del paese come vino della casa. È il giovane nipote di Ferruccio, Adriano Gigante che, mosso dall'entusiasmo dei vent’anni, decide di osare con i primi imbottigliamenti.
L'etichetta sulle bottiglie riportava il nome della famiglia Gigante, accompagnato dall’immagine del pavone, re indiscusso allora come oggi, del cortile.
Dalla fine degli anni ’90 Adriano è affiancato dalla moglie Giuliana nella conduzione e, finito gli studi, ha portato le sue competenze all’interno dell’impresa familiare il cugino Ariedo, tuttora l’enologo dell’azienda.
I loro vini sono caratterizzati dalla volontà di non intervenire molto con macerazioni spinte e affinamento in legno, per mantenere precise le caratteristiche del vitigno, donando eleganza al vino. L’obiettivo è quello di mettere in risalto la presenza massiccia di roccia nel suolo, caratteristica che identifica questo territorio e che dona, in particolare ai vini bianchi, sapidità, facilità di beva e freschezza.
Una passione per il vino che è nata col tempo e che passo dopo passo ha preso forza, ha stretto sempre più i legami e ha trasformato il sogno di Ferruccio in una realtà, affermata a livello nazionale e internazionale, di vini territoriali e di qualità.