Livio Felluga Rosazzo Docg Terre Alte 2021

  • Produttore: Livio Felluga
  • Produttore: Livio Felluga
  • Nome: Terre Alte
  • Nazione: Italia
  • Regione: Friuli Venezia Giulia
  • Zona di produzione: Corno di Rosazzo (UD)
  • Denominazione: Rosazzo Docg
  • Categoria: Vino bianco fermo
  • Vitigno: Tocai Friulano - Pinot Bianco - Sauvignon
  • Annata: 2021
  • Gradazione: 13.5%
  • Formato: 75 cl
  • Allergeni: Solfiti

ABBINAMENTI
  • - Carni bianche preparazioni complesse
  • - Primi piatti con salse di pesce
  • - Torte salate di verdure
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  • Produttore: Livio Felluga
  • Produttore: Livio Felluga
  • Nome: Terre Alte
  • Nazione: Italia
  • Regione: Friuli Venezia Giulia
  • Zona di produzione: Corno di Rosazzo (UD)
  • Denominazione: Rosazzo Docg
  • Categoria: Vino bianco fermo
  • Vitigno: Tocai Friulano - Pinot Bianco - Sauvignon
  • Annata: 2021
  • Gradazione: 13.5%
  • Formato: 75 cl
  • Allergeni: Solfiti

ABBINAMENTI
  • - Carni bianche preparazioni complesse
  • - Primi piatti con salse di pesce
  • - Torte salate di verdure

Approfondimento

Vino dal colore giallo intenso e luminoso con riflessi dorati brillanti, al naso si avvertono le fragranze di fiori bianchi: acacia, biancospino, sambuco e zagara, le note agrumate: cedro, pompelmo e mandarino e fruttate: pesca gialla, albicocca, melone, ananas e papaya continuando con sospiri di erbe officinali: salvia e rosmarino e dolci suggestioni di pasticceria: vaniglia, crema pasticcera, miele, nocciola e agrumi canditi. Il sorso è seducente e opulento, la struttura voluminosa e complessa, l’acidità morbida ed equilibrata che porta al finale caratterizzato dalla lunga nota sapida.

Vecchi vigneti di Tocai Friulano, Pinot Bianco e Sauvignon, allevati a Rosazzo sui terreni composti da marne e arenarie di origine eocenica negli storici vigneti delle Terre Alte. Vendemmia manuale delle uve a metà settembre, diraspatura, breve macerazione dei frutti e pigiatura. Il mosto ottenuto viene chiarificato tramite decantazione e fermentato in recipienti di acciaio inox, in seguito viene travasato in botti di rovere, dove completa la fermentazione alcolica e svolge quella malolattica. Viene poi mantenuto sulle fecce fini per aumentarne intensità, cremosità e vocazione all’invecchiamento.

Prodotto per la prima volta nel 1981 è considerato uno dei più prestigiosi vini bianchi italiani. Un vino di grande struttura che grazie all’invecchiamento acquisisce un’evoluzione terziaria di notevole complessità.

Livio Felluga

La Doc Colli Orientali del Friuli comprende l’area collinare ad est di Udine, da Buttrio a sud-ovest fino a Tarcento a nord, comprendendo in totale 14 comuni. I vigneti, in gran parte terrazzati, si estendono per circa 2.000 ettari su terreni di marna calcarea e arenaria a un'altitudine compresa tra i 100 e i 350 metri sul livello del mare. Le Prealpi Giulie li proteggono dai venti freddi del nord mentre l'aria mite del Mediterraneo che giunge da sud e sud-ovest crea un microclima molto favorevole alla viticoltura. L’area è poi suddivisa in 5 sottozone e comprende 3 Docg: Rosazzo, Ramandolo e Picolit.

La storia enologica della famiglia Felluga inizia 6 generazioni fa con la produzione di Malvasia Istriana e Refosco nelle terre d’Istria, al tempo provincia dell’Impero Asburgico. Qui nacque nel 1914 Livio Felluga, sopravvissuto a due guerre mondiali che altrettante volte hanno cambiato i confini di quelle terre. Livio si trasferì in Friuli alla fine degli anni '30 stabilendosi a Rosazzo con l'obiettivo di realizzare il sogno di produrre vino; progetto sospeso, e fortunatamente non interrotto, dalla chiamata al fronte. Il ritorno in Italia dei reduci fu complicato a causa dei cambiamenti nei confini fisici, politici ed etnici, che avevano mutato anche il paesaggio agricolo e sociale della collina: la popolazione stava abbandonando la zona, impoverendo la terra e lasciando le colture, le tradizioni e i valori radicati nel territorio.

Livio Felluga, convinto che solo la coltivazione di qualità potesse far rinascere la collina friulana, con fatica e coraggio cominciò a restaurare gli antichi vigneti di Rosazzo ed impiantarne di nuovi, introducendo idee e metodi moderni. Un lavoro duro, intrapreso con grande caparbietà e passione che lo porterà nel corso degli anni a creare una delle più significative realtà enologiche italiane, acquisendo a pieno diritto il titolo di rifondatore della tradizione vitivinicola friulana e attore di riferimento del rinascimento enologico italiano. La visione pionieristica centrata sul rispetto per il territorio e l’ossessione per la qualità viene tramandata in azienda, oggi nelle mani dei suoi figli. Attualmente gestiscono 242 ettari, dei quali 187 destinati alla coltivazione della vite, in un ecosistema complesso con le Alpi sullo sfondo e lo sguardo che si spinge fino al mare.

[Se mi si passa l’ossimoro, direi che siamo dei conservatori dinamici, consapevoli che la catena della qualità non ammette anelli deboli. Chiamare tutto ciò filosofia mi sembra una esagerazione, ma è la nostra vita.] Andrea Felluga

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