Livio Felluga Friuli Colli Orientali Doc sottozona Pignolo di Rosazzo Eremita 2011

  • Produttore: Livio Felluga
  • Produttore: Livio Felluga
  • Nome: Eremita
  • Nazione: Italia
  • Regione: Friuli Venezia Giulia
  • Zona di produzione: Corno di Rosazzo (UD)
  • Denominazione: Friuli Colli Orientali Doc sottozona Pignolo di Rosazzo
  • Categoria: Vino rosso fermo
  • Vitigno: Pignolo
  • Annata: 2011
  • Gradazione: 14%
  • Formato: 75 cl
  • Allergeni: Solfiti
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  • Produttore: Livio Felluga
  • Produttore: Livio Felluga
  • Nome: Eremita
  • Nazione: Italia
  • Regione: Friuli Venezia Giulia
  • Zona di produzione: Corno di Rosazzo (UD)
  • Denominazione: Friuli Colli Orientali Doc sottozona Pignolo di Rosazzo
  • Categoria: Vino rosso fermo
  • Vitigno: Pignolo
  • Annata: 2011
  • Gradazione: 14%
  • Formato: 75 cl
  • Allergeni: Solfiti

Approfondimento

Vino dal colore rosso granato impenetrabile con riflessi rubino. Al naso è ampio e stratificato, si avvertono le note di bacche e frutti scuri: ribes nero, mora di rovo, mirtillo, ciliegia Durone, prugna, sambuco, mirto e ginepro seguite da essenze di violetta, rosa appassita, erbe aromatiche essiccate e resina di pino, e chiude con sospiri di chiodi di garofano e pepe nero, cola e tamarindo, cacao e caffè, tabacco da pipa e incenso, china e inchiostro. Il sorso è austero e rigoroso, la struttura ampia e potente, l’acidità equilibrata che porta al finale caratterizzato dalla trama tannica lunga, fitta e protagonista.

Si narra che nell‘anno 800 l’eremita Alemanno si stabilì sull’altura di Rosazzo a condurre il suo ritiro spirituale. Due secoli dopo gli Agostiniani insegnarono alle popolazioni locali a coltivare la terra e in questo stesso luogo si trovano le prime tracce del vitigno Pignolo, risalenti alla fine del 1700. “Pignul” delicato e poco produttivo, sul finire del XIX secolo fu sul punto di scomparire e a Rosazzo fu in seguito riscoperto e recuperato. Nel 1983, ne fu messa a dimora una selezione massale del biotipo a foglia frastagliata, dal caratteristico piccolo grappolo a forma di pigna, cresciuto sotto il muraglione dell’Antico Belvedere, su suoli di Flysch di Cormòns, chiamati localmente “Ponca”, strati di spessore variabili di marne ed arenarie di origine eocenica. Le prime sono argille calcaree di consistenza tenera che assorbono facilmente l’acqua, le seconde, composte di sabbie calcificate sono dure e impermeabili. Vendemmia manuale delle uve nell’ultima decade di settembre, diraspatura e pigiatura. Segue la fermentazione con macerazione delle bucce a temperatura controllata in tini tronco conici, la lunghissima maturazione avviene in barrique di secondo passaggio di rovere francese al fine di domare i tannini impetuosi, propri di questa rara ed affascinante varietà. L’imbottigliamento avviene almeno 8 anni dopo la vendemmia.

Livio Felluga

La Doc Colli Orientali del Friuli comprende l’area collinare ad est di Udine, da Buttrio a sud-ovest fino a Tarcento a nord, comprendendo in totale 14 comuni. I vigneti, in gran parte terrazzati, si estendono per circa 2.000 ettari su terreni di marna calcarea e arenaria a un'altitudine compresa tra i 100 e i 350 metri sul livello del mare. Le Prealpi Giulie li proteggono dai venti freddi del nord mentre l'aria mite del Mediterraneo che giunge da sud e sud-ovest crea un microclima molto favorevole alla viticoltura. L’area è poi suddivisa in 5 sottozone e comprende 3 Docg: Rosazzo, Ramandolo e Picolit.

La storia enologica della famiglia Felluga inizia 6 generazioni fa con la produzione di Malvasia Istriana e Refosco nelle terre d’Istria, al tempo provincia dell’Impero Asburgico. Qui nacque nel 1914 Livio Felluga, sopravvissuto a due guerre mondiali che altrettante volte hanno cambiato i confini di quelle terre. Livio si trasferì in Friuli alla fine degli anni '30 stabilendosi a Rosazzo con l'obiettivo di realizzare il sogno di produrre vino; progetto sospeso, e fortunatamente non interrotto, dalla chiamata al fronte. Il ritorno in Italia dei reduci fu complicato a causa dei cambiamenti nei confini fisici, politici ed etnici, che avevano mutato anche il paesaggio agricolo e sociale della collina: la popolazione stava abbandonando la zona, impoverendo la terra e lasciando le colture, le tradizioni e i valori radicati nel territorio.

Livio Felluga, convinto che solo la coltivazione di qualità potesse far rinascere la collina friulana, con fatica e coraggio cominciò a restaurare gli antichi vigneti di Rosazzo ed impiantarne di nuovi, introducendo idee e metodi moderni. Un lavoro duro, intrapreso con grande caparbietà e passione che lo porterà nel corso degli anni a creare una delle più significative realtà enologiche italiane, acquisendo a pieno diritto il titolo di rifondatore della tradizione vitivinicola friulana e attore di riferimento del rinascimento enologico italiano. La visione pionieristica centrata sul rispetto per il territorio e l’ossessione per la qualità viene tramandata in azienda, oggi nelle mani dei suoi figli. Attualmente gestiscono 242 ettari, dei quali 187 destinati alla coltivazione della vite, in un ecosistema complesso con le Alpi sullo sfondo e lo sguardo che si spinge fino al mare.

[Se mi si passa l’ossimoro, direi che siamo dei conservatori dinamici, consapevoli che la catena della qualità non ammette anelli deboli. Chiamare tutto ciò filosofia mi sembra una esagerazione, ma è la nostra vita.] Andrea Felluga

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