Il fiume Loira sgorga dalle falde del monte Gerbier de Jonc, nella parte di Massiccio Centrale dell’Auvergne-Rhône-Alpes, e con una lunghezza di circa 1020 chilometri, è il più lungo fiume che scorra interamente in Francia, attraversando Bourgogne-Franche-Comté, Centre-Val de Loire e Pays de la Loire. La portata del fiume aumenta grazie agli affluenti che contribuiscono a formare un vasto bacino idrografico ricco di biodiversità le cui fertili terre hanno alimentato la viticultura e reso enologicamente celebre la valle per la qualità dei vini e la molteplicità di Appellation, un mosaico attualmente composto di 68 disciplinari che si possono accorpare in cinque aree vinicole principali che seguendo il corso del fiume sono: Massif Central, Centre Loire, Touraine, Anjou-Saumur e Pays Nantais. La zona della Touraine prevede una denominazione omonima che si estende su 5.300 ettari, suddivisi in 70 comuni all'interno dei dipartimenti di Indre-et-Loire e Loir-et-Cher, suddivisa poi in 5 sottozone che prendono il nome dal comune principale della zona produttiva: Touraine-Mesland, Touraine-Amboise, Touraine-Azay-le-Rideau, Touraine-Chenonceaux e Touraine-Oisly. A queste si aggiungono altre appellation, più piccole e puntuali, ma di grande fascino: a nord Coteaux-du-Vendômois, Coteaux-du-Loir e Jasnières, a est Valencay e Cheverny, dove per il quasi estinto Romorantin si utilizza la denominazione Cour-Cheverny, proseguendo lungo il fiume, sulle rive opposte le denominazioni più famose della zona: Vouvray e Monlouis. Più a sud Haut Poitou, ufficialmente in Nouvelle-Aquitaine, ma facente parte dell’area vinicola della Touraine, mentre sul confine più occidentale della regione Centre-Val de Loire, le denominazioni di Chinon, Bourgueil e Saint-Nicolas-de-Bourgueil.
L’appellation Chinon si trova nel dipartimento Indre-et-Loire, uno dei sei che compongono il Centre-Val de Loire, e prende il nome dall’omonima cittadina medioevale che sorge sulle rive del fiume Vienne, affluente di sinistra della Loira, su cui si immette delineando il limite occidentale della denominazione, sul confine con la regione Pays de la Loire. L’area si sviluppa su 26 comuni e si estende su 2200 ettari caratterizzati da clima temperato di influenza oceanica degradata con suoli che presentano tre matrici differenti: il primo situato sui terrazzi alluvionali della Vienne e della sponda sinistra della Loira, composto da ghiaia e sabbia depositata dai fiumi, il secondo si trova sulla parte sommitale delle colline che costeggiano i due corsi d’acqua dove i terreni sono argillosi e ricchi di selce e sabbie depositate dal vento. Infine sui declivi, la terza componente litica: terreni calcarei e argillo-calcarei che insistono sul tuffeau, roccia sedimentaria formata nei fondali marini poco profondi del Mesozoico, cementando, sotto l'effetto della pressione, organismi viventi fossilizzati e particelle di sabbia. Nella denominazione i vini rossi rappresentano l’85% della produzione, seguiti dal 13% dei rosati e dal 2% di vini bianchi; i primi due composti quasi totalmente da Cabernet Franc, qui chiamato Breton, con massimo il 10% di apporto di Cabernet Sauvignon mentre la produzione marginale di bianco utilizza lo Chenin.
Claire et Florent sono moglie e marito che conducono, dal 2002, la piccola azienda vinicola che porta il loro nome, situata a Saint-Germain-sur-Vienne, non lontano da Chinon, nel margine occidentale dell’Appellation devota al Cabernet Franc. La coppia gestisce 5,2 ettari di vigneto con età media di mezzo secolo, più uno da poco piantumato, suddivisi in più parcelle distribuite in entrambi i lati del fiume Vienne, quasi interamente dedicati al Cabernet Franc, con una piccola porzione, 0,6 ettari, riservata allo Chenin. I coniugi si occupano personalmente di ogni fase del processo produttivo con grande attenzione alle vigne dove seguono rigorosamente i principi dell’agricoltura biologica: non utilizzano diserbanti che uccidono il suolo, fertilizzanti che impediscono alla pianta di nutrirsi in profondità o pesticidi, insetticidi e fungicidi sintetici che inquinano l’ambiente, permettendo alla natura di prosperare, senza rimuovere fiori ed erbe spontanee, anzi, arricchendo il suolo attraverso il sovescio di leguminose, crucifere e graminacee. La vendemmia avviene manualmente e le uve delle diverse parcelle, con caratteristiche pedologiche diversificate, vengono vinificate separatamente in una cantina scavata nel tufo, che offre condizioni ideali di temperatura e umidità durante tutto l'anno. Le fermentazioni avvengono in modo spontaneo e le macerazioni sono lunghe e delicate, l’affinamento avviene in barrique di rovere esauste, botti grandi e anfore di arenaria, e durante tutto il processo di lavorazione non si effettuano chiarifiche o filtrazioni, bandito l’utilizzo di additivi enologici, compresa la solforosa.