Le origini. È il giorno di San Valentino del 1950 quando 121 viticoltori provenienti dai comuni di Breganze, Fara, Sarcedo e Mason si riuniscono per mettere insieme passione e lavoro: fondano così la Cantina Sociale. C’è bisogno di un nome e, visto che in agricoltura la benevolenza del Padre Eterno non guasta, decidono di votarsi al loro concittadino più influente: il Beato Bartolomeo da Breganze, frate domenicano e Vescovo di Vicenza nel tredicesimo secolo.
Gli anni recenti. Ormai dotata delle attrezzature enologiche più moderne, l’impegno della Cantina Beato Bartolomeo si è concentrato negli ultimi anni nell’accrescimento qualitativo di ogni singolo aspetto della filiera produttiva.
Con 70.000 quintali di uve lavorate e circa 2 milioni e mezzo di bottiglie prodotte ogni anno la Beato Bartolomeo copre da sola oltre il 70% della produzione della DOC Breganze.
La Beato Bartolomeo è una Cantina Cooperativa con circa 700 soci.
A guidarla c’è un Consiglio di Amministrazione, nominato dall’Assemblea dei Soci e rinnovato ogni 3 anni. È composto da 11 consiglieri in rappresentanza di tutte le aree di provenienza dei soci. Attualmente è presieduto da Bruno Gasparotto, vicepresidente è Fabiola Chilò. L’azienda è diretta da Elvio Forato, enologo trevigiano che ha maturato una lunga esperienza nell’Oltrepò Pavese. In totale, la “famiglia” Beato Bartolomeo è attualmente composta da 25 persone.