Luigi Veronelli è sempre stato un grande amante e sostenitore del Picolit, vitigno a bacca bianca, autoctono del Friuli, la tradizione racconta che si coltivasse già ai tempi dei romani, le prime documentazioni storiche risalgono al 1682, noto in tutto il mondo per lo splendido passito che si realizza con le sue uve. E' facilmente individuabile perchè sui grappoli si sviluppano pochi acini, a causa di una malattia congenita, l'aborto floreale: ogni grappolo porta pochi acini e molto piccoli, circa il 30% di un grappolo di una varietà comune, questo però fa sì che a maturazione raggiunta i chicchi siano particolarmente dolci, questa caratteristica che da il nome al vitigno e quindi al vino. Dal 2006 vi è una DOCG ad esso dedicata, Colli Orientali del Friuli Picolit. Deriva da piante di 50 anni di media, appassimento forzato per circa 70 giorni, fermentazione e affinamento in barriques di secondo passaggio per 12 mesi.
Oro smagliante. Olfatto di stoffa nobile e policromatica: ananas candito, frutta secca, gelatina di agrumi, croccantino mandorle e nocciole, pappa reale, legno tostato si fondono a pungenti sensazioni salmastre. Sorso didascalico, un concentrato di cremosa dolcezza messa in riga da impetuosa sapidità, lascia a bocca aperta l’intramontabile eco di miele amaro e frutta secca tostata.