Marco Levis Vino Bianco Anulare 2022

  • Produttore: Azienda Agricola La Maddalena
  • Produttore: Marco Levis
  • Nome: Anulare
  • Nazione: Italia
  • Regione: Veneto
  • Zona di produzione: Alpago - Tignes (BL)
  • Denominazione: Vino bianco
  • Categoria: Vino bianco fermo
  • Vitigno: Pinot Grigio
  • Annata: 2022
  • Gradazione: 12.0%
  • Formato: 75 cl
  • Selezione: Ferrowine
  • Allergeni: Solfiti
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  • Confezione da 6 prodotti
    116,97 €
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  • Produttore: Azienda Agricola La Maddalena
  • Produttore: Marco Levis
  • Nome: Anulare
  • Nazione: Italia
  • Regione: Veneto
  • Zona di produzione: Alpago - Tignes (BL)
  • Denominazione: Vino bianco
  • Categoria: Vino bianco fermo
  • Vitigno: Pinot Grigio
  • Annata: 2022
  • Gradazione: 12.0%
  • Formato: 75 cl
  • Selezione: Ferrowine
  • Allergeni: Solfiti

Approfondimento

Vino dal colore giallo paglierino carico con tenui riflessi ramati, al naso si avvertono le fragranze di glicine e rosa, le note di agrumi come cedro e mandarino e quelle di frutta gialla: pesca nettarina, banana e ananas concludendo con suggestioni di agrumi canditi, mandorla, mallo di noce, salvia e alloro, eucalipto e liquirizia. Il sorso è ricco e polposo, la struttura moderatamente avvolgente, l’acidità energica porta al finale caratterizzato dalla piacevole nota sapida.

Pinot Grigio in purezza dal vigneto di Tignes, frazione di Alpago, a 540 metri sul livello del mare, su suoli moderatamente profondi, calcareo marnosi, molto ghiaiosi e con un alto contenuto di sostanza organica in superficie, di origine morenico glaciale. I capofrutti della pianta vengono incisi ad anello per far surmaturare i grappoli fino alle prime brine, cui segue la raccolta manuale in cassetta, leggera macerazione a freddo e decantazione statica del mosto, successivo avvio della fermentazione alcolica a temperatura controllata, sosta sulle fecce nobili fino alla primavera successiva alla vendemmia, e successivo imbottigliamento. Circa 1200 bottiglie prodotte.

Azienda Agricola La Maddalena

L'Alpago, situato nella parte sudorientale della provincia di Belluno, è un territorio di straordinaria bellezza naturale, incastonato fra il Lago di Santa Croce a ovest, il Cansiglio a sud e il gruppo montuoso Cavallo-Visentin delle Prealpi Bellunesi, a nord-est. Questo angolo delle Alpi è caratterizzato da un clima montano che varia notevolmente a seconda dell'altitudine. Nelle valli più basse, il clima è più temperato, con estati fresche e inverni miti, mentre nelle zone più elevate, le temperature sono decisamente più rigide, con parecchie nevicate che caratterizzano i mesi invernali. Le escursioni termiche tra il giorno e la notte sono ampie e le precipitazioni sono più frequenti nei mesi estivi, favorendo così una vegetazione rigogliosa. I rilievi circostanti, come il Monte Dolada, il Col Nudo e il Monte Cavallo sono i testimoni dei processi geologici che si sono verificati nel corso di milioni di anni, e sono composti principalmente da rocce sedimentarie calcaree risalenti al periodo Triassico formate dai sedimenti marini dell’ambiente oceanico conosciuto come Tetide, che esisteva milioni di anni fa. La successiva spinta tettonica ha provocato l’innalzamento del gruppo montuoso e la formazione di rocce metamorfiche come scisti e gneiss che si generano in condizioni di pressione e temperature elevate. Infine l’erosione provocata dalle acque e dai ghiacci ha scolpito il paesaggio, creando crinali, vallate e lo stesso Lago di Santa Croce, che sembrerebbe essersi originato dalla frana di Fadalto che provocò lo sbarramento del fiume Piave, creando questo bacino intravallivo.

Dal punto di vista storico, la presenza umana nell'Alpago è testimoniata da reperti archeologici risalenti all'età del bronzo. In epoche successive, la regione fu abitata da popolazioni celtiche e romane, che ne sfruttarono le risorse naturali e ne svilupparono le infrastrutture. Durante il Medioevo divenne un importante centro per il commercio del legname e la lavorazione della pietra e le comunità locali si organizzarono in un sistema di autonomie municipali, con un forte legame con la Chiesa. Nel XIII secolo, la zona passò sotto il dominio della Repubblica di Venezia, che influenzò profondamente l'economia e la cultura del luogo. Il periodo veneziano portò prosperità, ma anche conflitti, poiché i territori alpini erano strategici in tempi di guerra. La presenza di strade e infrastrutture, unita alle bellezze naturali: le montagne e il lago, favorì lo sviluppo del turismo, che iniziò a prendere piede nel XIX secolo, attraendo visitatori e appassionati di escursionismo. Nel XX secolo, l'Alpago subì un significativo cambiamento demografico e sociale, con l'emigrazione verso le città industriali e l'estero. Tuttavia, negli ultimi decenni, c'è stato un ritorno all'area e oggi, l'Alpago è rinomato non solo per il turismo, ma anche per le tradizioni artigianali, la gastronomia e le manifestazioni culturali che celebrano la sua ricca storia. La comunità si impegna a preservare questo patrimonio, rendendo l'Alpago un luogo affascinante dove il passato e il presente convivono armoniosamente.

La famiglia Levis ha una storia affascinante che affonda le radici nel passato, risalendo a un antenato irlandese, Lewis, commerciante di stoffe, che nel XVIII secolo si stabilì nella zona di Ponte nelle Alpi. Un errore di trascrizione trasformò il suo cognome in Levis. Il discendente di questo mercante, Marco Levis, e sua moglie Maddalena De Mola, hanno avviato un progetto vinicolo ambizioso, che ha preso forma nel 2013: Cantina La Maddalena, che sceglie di puntare sulla viticoltura in Alpago, territorio un tempo noto per la produzione di vino e mele. I due giovani imprenditori hanno iniziato piantando 3.5 ettari di vigneti a Tignes e Sitran, frazioni di Alpago, e a Codenzano, frazione di Chies d’Alpago, ai piedi delle Prealpi, dove il terreno morenico e il microclima favorevole, si uniscono per creare condizioni ideali per la crescita delle viti. La gestione attenta delle piante, l’attenzione alla biodiversità attraverso la valorizzazione di altri prodotti tipici locali, la presenza di api da cui la coppia produce miele, l’utilizzo di preparati biodinamici e concimazioni alla senape, sono gli ingredienti che, uniti alla presenza di vento quasi costante che asciuga piante e frutti sostituendo i trattamenti, rendono sane le vigne, rispettando la natura.

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