Sta tutta nel mix vincente tra una grande intuizione, la passione e la perseveranza di Cesare Ruggeri attuale titolare dell’azienda, il successo dell’azienda agricola Le Colture. È nei primi anni ottanta che Cesare - un po’ contro corrente - inizia a vinificare le proprie uve. A Valdobbiadene fino ad allora c’erano grandi cantine che acquistavano uve e le vinificavano. Era luogo di commercianti. La profonda passione per la vigna e per la campagna in genere porta Cesare a prediligere questo aspetto, convinto che un buon Prosecco si crei prima in vigna e solo successivamente in cantina. Furono anni di sacrifici che lo portarono via via ad acquistare e sistemare diversi vigneti, tanto che se nell’83 gli ettari erano solo otto, attualmente sono quasi 40.
Cesare ama definirsi ancora coltivatore della terra, del vigneto e non spumantista… Un amore, il suo, che cerca ogni giorno di trasmettere ai suoi figli Silvia, Alberto e Veronica che lo seguono con impegno e costanza nella crescita e nell’affermazione dell’azienda di famiglia.
Se la terra e i vigneti sono per Le Colture la parte fondamentale del lavoro, questo richiede una cura e un’attenzione molto scrupolosa, esattamente come fossero dei figli da crescere, curare e proteggere. Nonostante Cesare non sia più un giovane viticoltore, la sua resta una mente aperta e intuitiva che sa ascoltare le necessità di ogni barbatella e non si arrende mai alla ricerca e allo studio della vite. E’ quindi la sua personalità a rispecchiarsi nei vigneti, e il suo modo di curare le viti ad essere esaltato nel prodotto finale che si porta in cantina. Gestire per ettari non è facile, poiché il lavoro è notevole e non esistono fine settimana liberi o festività, e tutto viene scandito dai tempi della natura e del clima. La vite ci dona i suoi frutti, ma bisogna gestirla e curarla esattamente come il terreno che ne è il suo nutrimento e che va rispettato e difeso. Il lavoro in cantina non è che un riflesso di un lavoro svolto bene in vigneto.