Don Perignon o Dom Perignon?

Don Perignon o Dom Perignon?

Un dubbio sull’etichetta

L’origine del nome di questo vino è legata ad un prelato francese, tale Pierre Pérignon, vissuto nella regione della Champagne fra Sei e Settecento. La sua figura è spesso citata nell’aneddotica, che contribuisce ad ammantarla di un sapore leggendario: ciò che si sa con certezza è che questo monaco benedettino, all’incirca tre secoli or sono, ebbe in gestione i vigneti e la cantina dell’abbazia di Hautvillers, che si sostentava con la vendita dell’uva e dei distillati da essa ottenuti.

Modernamente prodotto da Moët & Chandon, il Dom Perignon è diventato un bene di lusso, con bottiglie singole commercializzate dai 150 ai 2.000 euro: come marchio commerciale nasce nel 1936, diventando mondialmente noto sotto l’insegna del gruppo LVMH. Mai distribuito senza l’indicazione dell’annata, è sempre millesimato, con un invecchiamento diviso in tre fasi: a 9 anni (P1), dai 12 ai 15 anni (P2) e infine a 25 anni (P3).

Un appellativo onorifico

La parola “dom” è la versione abbreviata del vocabolo latino “dominus”, signore. Utilizzata in ambito francese e portoghese, è in realtà traslitterata e adattata anche in altri paesi dove si parlano lingue neolatine, come la Spagna e anche l’Italia. Qui, l’ultima consonante perde il tratto bilabiale con un piccolo mutamento fonetico: il nostro “don” deriva da donno, con la stessa matrice latina alle spalle.

Si potrebbe dunque dire che la pronuncia “Don Perignon” sia un’italianizzazione illegittima di un nome d’oltralpe, che in quanto registrato come AOC andrebbe mantenuto inalterato. L’Appellation d'Origine Contrôlée è la versione francofona della nostra DOC: questo presuppone una regolamentazione precisa, che offra al prodotto caratteristiche di qualità.

Alle origini del Dom Perignon

La città di Épernay è considerata la capitale dello Champagne anche perché è nelle sue vicinanze che si colloca l’Abbaye d’Hautvillers: qui vennero effettivamente svolti gli esperimenti di vinificazione e imbottigliamento che portarono alla creazione di uno dei primi Champagne, se non a quella del primo vino frizzante in assoluto. A queste nobili radici il Dom Perignon paga il suo costante tributo: come vino, nasce da uve delle varietà Chardonnay e Pinot Nero, dal rispetto del terroir d’origine e dalla cura di una tradizione plurisecolare, così come attesta anche il documento programmatico della Maison di Richard Geoffroy.

Vino eccelso per le sue caratteristiche, per il suo retroterra storico e per la costante fedeltà agli standard produttivi, sa stupire i suoi consumatori rinnovando il pregio del proprio nome di annata in annata, rimanendo sempre all’altezza della propria notorietà internazionale.

 

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