I migliori vini rossi in vendita online solo su Ferrowine
Si crede che il primo vino prodotto nella storia sia proprio il vino rosso, nato casualmente dalla fermentazione spontanea di grappoli d’uva rossa raccolti in contenitori di terracotta.
Oggi la produzione di vino rosso è diffusa in tutto il mondo: dai celebri vini toscani e piemontesi, come i mitici Brunello di Montalcino e il Barolo, ai prestigiosi vini francesi bordolesi ed i rossi di Borgogna, come il Pinot Nero, “le roi”; dai vini californiani, a quelli sudamericani; dai vini del nuovo mondo australiani, ai sudafricani, come il famoso Pinotage, e tanti altri.
La grande biodiversità presente nella vastità di questo prodotto rende ogni bottiglia un’esperienza di degustazione unica ed eccezionale. Il vino rosso è corpo e carattere, il suo colore può andare dal rosso porpora dei rossi giovani al rosso aranciato dei vini invecchiati. Un prodotto che si adatta facilmente tanto alla convivialità, quanto alla meditazione.
Ogni bottiglia racconta la storia della cantina di provenienza, i vitigni, i territori e la loro tradizione. Ogni enologo segue le varie fasi di produzione del vino, personalizzando la fase di macerazione e di fermentazione al fine di estrarre colori, aromi e sapori inconfondibili.
Piemonte e Toscana sono le regioni più famose per la produzione di vino rosso a livello nazionale, mentre a livello internazionale spicca la Francia con Borgogna e Bordeaux.
I migliori vini rossi italiani
Oggi si producono in Italia ottimi vini rossi in tutte le regioni; ogni zona si caratterizza per la produzione di prodotti con diverse peculiarità di aromi e colori.
Alcune note denominazioni che tutto il mondo ci invia sono il Brunello di Montalcino, il Chianti, l’Amarone ed il Barolo, solo per citarne alcuni.
Il mondo del vino rosso è davvero affascinante, a partire dai vitigni; a volte diffusi in tutto il mondo come nel caso del Pinot Nero e il Cabernet Sauvignon, altri specifici di alcune zone italiane, come il Nebbiolo e il Montepulciano d'Abruzzo, in altri casi sono invece presenti solo in piccole zone locali, come il Nerello Mascalese (uno dei vitigni autoctoni siciliani dell’Etna), il Monica di Sardegna o ancora il Ruché della piccolissima DOCG di Castagnole Monferrato.
L'italia è un grande produttore di vino sia per quantità ma anche per la qualità dei suoi prodotti.
Esiste un vino per ogni esigenza, per i palati più esigenti, per le occasioni migliori, vini da regalare o da portare quando si è ospiti; vini rossi complessi, di spessore, con profumi e sentori ricercati e particolari.
Spaziando un po' per tutta l'Italia: partendo dai vini veneti della zona Valplolicella, dove troviamo l'Amarone che la fa da padrone; si passa per i vini rossi toscani, dove i prodotti di pregio certo non mancano, con prodotti particolari ed altisonanti, come il Tignanello, il Sassicaia, il Brunello di Montalcino e il Bolgheri; vi sono poi la Campania e la Sardegna, che con il loro clima particolarmente favorevole riescono a realizzare vini rossi di elevato spessore.
Oltre ai già citati Brunello di Montalcino, Amarone e Merlot, altre denominazioni tipicamente italiane degne di nota sono: il Primitivo di Manduria, il Cannonau sardo, il Ronchedone Benaco bresciano, ed il Barbera d’Asti.
I migliori vini rossi esteri
La Spagna è nota per avere, come l’Italia, circa 600 vitigni autoctoni che danno prodotti dalle caratteristiche molto diverse.
Il Portogallo non è solo noto per i suoi tipici vini liquorosi, come il Porto ed il Madeira, ma vanta piacevoli vini rossi e bianchi nella zona del Douro.
I grandi Riesling vengono dall’Austria e dalla Germania, sono caratterizzati da intensi aromi minerali, mentre i migliori Grüner Veltliner vengono dal territorio austriaco della Wachau.
Vi sono poi le nazioni vinicole del nuovo mondo, come Argentina, Cile, Sudafrica, Australia e Nuova Zelanda che producono vini internazionali, come il Cabernet Sauvignon, il Merlot, il Pinot Noir, lo Chardonnay e il Sauvignon Blanc. Si tratta di paesi che hanno avuto in pochi decenni un’importante crescita qualitativa, tanto da farli rivaleggiare con l’Europa nell’esportazione verso i paesi orientali, considerati “il nuovo eldorado” dei produttori di vino.
Come vengono prodotti i vini rossi
Il vino rosso è ottenuto dalla fermentazione di uve a bacca rossa. Durante la fase della macerazione il contatto del mosto con le vinacce fa migrare le sostanze contenute nelle bucce (antociani) e nei vinaccioli verso il liquido conferendo così al prodotto il colore e l’aroma desiderati. La macerazione può durare più o meno a lungo: con una macerazione corta (5/6 giorni) si avranno vini giovani molto ricchi di colore, perché gli antociani vengono trasferiti al mosto nei primi giorni, mentre, con una macerazione lunga di circa 20 giorni si otterranno vini importanti dal lungo invecchiamento. Il processo di lunga macerazione è davvero intrigante poichè per padroneggiarla non basta l’analisi, occorre assaggiare, ed è questa la parte affascinante di tutto il processo; l’uomo che entra in sintonia con il vino.
Le fasi della vinificazione
Il processo di vinificazione consiste nella trasformazione dello zucchero del mosto in alcol etilico, anidride carbonica e calore. Per produrre vini rossi occorrono uve a bacca rossa, ma la polpa della maggior parte delle uve nere è chiara. Le sostanze che danno colore, gli antociani, si trovano nelle bucce. I grappoli di uva a bacca rossa sono raccolti e portati nella cantina di vinificazione, dove sono introdotti nella macchina "diraspatrice" che separa i raspi e schiaccia gli acini. Questa fase si chiama diraspatura.
Segue poi la pigiatura delle uve; tradizionalmente, le uve si pigiavano con i piedi, oggi si usano pigiadiraspatrici meccaniche che separano le uve dai raspi e rompono delicatamente la buccia e la polpa.
A questo punto il mosto viene lasciato riposare e macera con le bucce in serbatoi in acciaio inox, cemento o legno, dove fermenta e diventa una meravigliosa bevanda alcolica, arricchendosi di profumi e colore (si parla di vinificazione in rosso, perché, lo ricordiamo, senza contatto prolungato con le bucce il vino sarebbe bianco anche se ottenuto da uve rosse). Le sostanze coloranti contenute nella buccia sono gli antociani, che sono stati analizzati e sono considerati antiossidanti (motivo per cui si consiglia il consumo di almeno un bicchiere di vino rosso al giorno).
Questa fase si chiama macerazione e fermentazione alcolica. La fermentazione necessita di lieviti, che possono essere spontanei e presenti nelle bucce oppure si usano fermenti selezionati e di calore.
Durante questa fase, le bucce e i vinaccioli salgono in superficie dove formano uno spesso strato, un vero e proprio cappello. Ma per estrarre i tannini e gli antociani desiderati, bisogna spingere ripetutamente il cappello giù nel mosto. Questa operazione è chiamata follatura.
Dopo la macerazione con le bucce, più o meno lunga, il vino prodotto viene separato dalle vinacce. Questa è la svinatura.
A questo punto può iniziare l’affinamento, che può durare qualche mese fino a qualche anno a seconda della tipologia di vino. Il vino può essere affinato in vasche di acciaio, solitamente usate per affinamenti brevi e per ottenere vini freschi, vasche di cemento, metodo antico ancora molto usato per affinamenti medio lunghi o botti di legno, solitamente botti di rovere di diverse dimensioni. Per quanto riguarda l'affinamento in legno occorre fare una distinzione tra il processo di affinamento che avviene nelle botti grandi o piccole. Solitamente l’affinamento in botti piccole o barriques (solitamente prodotte in legno rovere francese o americano), è riservato ai vini che hanno bisogno di una notevole influenza organolettica; in questo modo i tannini risultano morbidi e si sentono aromi affumicati e note di vaniglia. L’invecchiamento in botti grandi è invece più delicato e lento, e per questo più amato dai "tradizionalisti" del vino; viene utilizzato per la produzione del Barolo e del Brunello di Montalcino Riserva.
Una vota terminato anche il processo di affinamento si passa all’imbottigliamento, a cui segue solitamente un periodo di affinamento in bottiglia. Durante questa fase la temperatura, il tipo di tappo, e l’eventuale esposizione alla luce sono determinanti per la formazione di un bouquet gradevole.
Vini rossi, i migliori abbinamenti
Un vino rosso di qualità è sempre un regalo gradito, da portare con sè se invitati a cena, ma incoraggia anche un pasto tra amici in un ambiente informale e spigliato; un calice di rosso corposo può anche essere il giusto premio a fine giornata, per distendere i nervi e prepararsi alle ultime ore del giorno, alcuni vini sono anche meglio conosciuti come “vini da meditazione”.
La temperatura di servizio del vino rosso è in media tra i 14°C ed i 20°C; il vino rosso accompagna alla perfezione piatti corposi e saporiti, come la cacciagione, le carni rosse, i sughi strutturati, ma anche i formaggi stagionati. Alcune qualità di vini rossi più dolci e freschi si sposano bene anche con i dessert, sempre comunque di un certo carattere, come dei classici bignè ripieni al cioccolato, o dolci a base di castagne.
Ecco qualche idea per abbinare al meglio i vini rossi:
Con piatti semplici a base di pollo, vitello o manzo si abbinano bene vini rossi leggermente corposi come il Bardolino, il Lambrusco, il Dolcetto o il Montepulciano d’Abruzzo, o vini un po’ più corposi come il Barbera, il Chianti, il Nebbiolo o il Rosso di Montalcino.
Con piatti più elaborati come arrosti di maiale ed agnello, pietanze a base di oca o di anatra e formaggi molto saporiti, si sposano alla perfezione vini invecchiati e corposi, come l’Amarone, il Barolo, il Brunello di Montalcino, il Cabernet Sauvignon, il Chianti Classico Riserva, il Refosco, il Rosso Piceno, il Taurasi o un Vino Nobile di Montepulciano.