Birrificio Italiano si inserisce di diritto tra i microbirrifici italiani della prima ora, iniziando la sua produzione addirittura nel 1996, primo tra i birrifici lombardi.
In principio era solo un sogno, quello di Agostino Arioli, fondatore del birrificio, che non sapeva fare la birra ma desiderava tanto riuscire a farlo.
La storia inizia ai tempi dell’Università, con le prime cotte dai risultati disastrosi. Finché un giorno il padre di Ago riesce a mettere il figlio in contatto con Gianni Pasa, pioniere della birra italiana. L’incontro fu propizio: Agostino, facendo tesoro degli insegnamenti ricevuti, riesce a produrre finalmente le prime birre vere, birre da bere!
Passa un po’ di tempo e nella testa di Arioli e dei suoi amici/collaboratori si fa spazio l’idea del brewpub.
Brewpub che nasce a Lurago Marinone il 3 aprile del 1996, primo nel suo genere in Lombardia e tra i primissimi in Italia. Nasce con una sala cottura da 200 litri e la produzione di due birre in cantiere: la Tipopils e la Rossoscura.
Il primo anno passa a rilento, tra una cotta e l’altra, con poso successo: purtroppo il prodotto non piace molto al pubblico, che rimane scettico nei confronti di questa birra calda, sgasata e che fa un sacco di schiuma.
Finalmente dopo qualche tempo arriva la svolta. Agostino crea nuovi contatti, in Italia e all’estero, nasce Unionbirrai e si comincia a fare sistema: finalmente nasce il concetto di birra artigianale in Italia.
E cominciano ad arrivare anche le prime soddisfazioni: chi arriva al pub non chiede più una bionda ma una Tipopils, si siede e aspetta molto volentieri la sua birra sgasata, torbida e calda. La strada è quella giusta!
Tipopils va a gonfie vele, nasce la Bibock, in sostituzione della Rossoscura, arriva la Amber Shock e poi la Negra, la Prima e la Cassissona, nata da una lunga sperimentazione su lieviti da champagne e utilizzo della frutta. Il birrificio continua a crescere e a produrre sempre nuove birre, ognuna con il proprio carattere e una propria storia. E Agostino e i suoi continuano a ricercare e sperimentare.
Nell’Ottobre del 2005 la crescita gioca un brutto scherzo: l’ampliamento della sala cottura causa una serie di problemi qualitativi alle birre. Il problema viene affrontato con spirito scientifico e diventa uno spunto di crescita. È stato questo il salto di qualità più grande compiuto da Birrificio Italiano: un momento di difficoltà è diventato l’opportunità che ha portato le birre a essere ciò che sono, birre buone da bere, costanti e sempre sincere!